Approfondimento
Piano Transizione 5.0
Le aliquote del credito d’imposta
Il Piano Transizione 5.0 è finalizzato a sostenere il processo di transizione digitale ed energetica delle imprese e agevola i nuovi investimenti realizzati negli anni 2024 e 2025, in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, da cui consegua una riduzione dei consumi energetici.
Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi indicati rispettivamente negli Allegato A e Allegato B del Piano Transizione 4.0, interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
La condizione necessaria è che questi siano inseriti in un progetto di innovazione che consenta, tramite gli stessi, una riduzione pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.
Quali sono le condizioni necessarie?
1. Investimenti in beni materiali e immateriali 4.0
2. Riduzione dei consumi energetici almeno pari al 3% o al 5%
Le aliquote del Piano Transizione 5.0
È previsto un CREDITO D’IMPOSTA variabile, le cui aliquote sono complessivamente 9 e sono ripartite in base alla riduzione dei consumi energetici conseguiti attraverso l’investimento, a livello di stabilimento o di processo produttivo.
La riduzione dei consumi, riproporzionata su base annuale, è calcolata con riferimento ai consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio degli investimenti, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico.
Per le imprese di nuova costituzione, il risparmio energetico conseguito è calcolato rispetto ai consumi energetici medi annui riferibili a uno scenario controfattuale, individuato secondo i criteri definiti nel decreto in corso di pubblicazione.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione F24, decorsi 5 giorni dalla regolare trasmissione da parte del GSE all’Agenzia delle Entrate dell’elenco delle imprese beneficiarie. Se l’impresa non ha capienza per fruire dell’intero credito, può riportare in avanti e utilizzare in cinque quote annuali di pari importo l’ammontare non ancora utilizzato.
I beneficiari dell’agevolazione
Il Piano Transizione 5.0 è rivolto a tutte le imprese del territorio nazionale, senza distinzione di forma giuridica, settore, dimensione o regime fiscale, che effettuino investimenti in beni materiali e/o immateriali nuovi, nell’ambito di progetti di innovazione, che conseguono una riduzione dei consumi energetici.
I progetti ammissibili
Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi indicati rispettivamente negli Allegati A e B del Piano Transizione 4.0, interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, che apportino una determinata riduzione dei consumi energetici.
Beni ammissibili: Allegato A legge 232/16
Beni ammissibili: Allegato B legge 232/16
L’elenco dei beni dell’Allegato B viene ampliato con:
a) software, sistemi, piattaforme o applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);
b) software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a).
Nell’ambito di tali progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici sono inoltre agevolabili:
A) GLI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI:
- investimenti in beni materiali nuovi finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, a eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta;
- con riferimento agli impianti fotovoltaici sono considerati ammissibili esclusivamente moduli fotovoltaici prodotti negli Stati membri dell’Unione europea:
a) con un’efficienza a livello di modulo almeno pari al 21,5%;
b) con celle, con un’efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5%;
c) composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem, con un’efficienza di cella almeno pari al 24,0%.
- i moduli fotovoltaici alla lettera b) e c) concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari, rispettivamente, al 120% e 140% del loro costo. Per un incentivo potenziale del 63%. La maggiorazione si applicherà sulla sola parte relativa ai pannelli fotovoltaici.
B) FORMAZIONE DEL PERSONALE:
- purché sia finalizzata all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi;
- limite massimo del 10% degli investimenti effettuati nei beni di cui sopra (massimo 300 mila euro);
- a condizione che le attività formative siano erogate da soggetti esterni individuati con decreto attuativo del Ministero.
Vuoi sapere se il tuo progetto è agevolabile?
Gli step da seguire per l’accesso all’incentivo
- Presentare al GSE una certificazione ex ante, attestante le caratteristiche del progetto, la riduzione dei consumi energetici conseguibili.
- Il GSE verifica la completezza della documentazione e trasmette al Ministero l’elenco delle imprese che hanno validamente chiesto di fruire dell’agevolazione e l’importo del credito che, se ci sono risorse disponibili, risulta così “prenotato”.
- Inviare al GSE comunicazioni periodiche relative all’avanzamento dell’investimento.
- Presentare al GSE una certificazione ex post attestante l’effettiva realizzazione degli investimenti, compresa avvenuta interconnessione.
- Il GSE trasmette all’Agenzia delle Entrate l’elenco delle imprese beneficiarie e l’ammontare definitivo del credito d’imposta utilizzabile.
- L’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile devono essere attestati da apposita certificazione a cura del revisore dei conti. Le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti potranno aggiungere in aumento al credito d’imposta 5.0 le spese per questa certificazione fino a € 5.000.
Solo per le PMI, le spese sostenute per le certificazioni, potranno essere riconosciute in aumento del credito d’imposta, fino a un massimo di 10.000 euro.
Perché scegliere Pigreco
I professionisti di Pigreco si occuperanno della verifica dei requisiti richiesti, del rilascio delle certificazioni e delle perizie (con un unico interlocutore), attestando la conformità dei beni acquistati come previsto per Legge.
Le nostre attività prevedono:
- Analisi preventiva degli investimenti
- Supporto tecnico e audit per la verifica dell’interconnessione e dell’eventuale riduzione dei consumi energetici
- Rilascio certificazioni energetiche ex ante ed ex post rispetto al piano investimenti
- Rilascio attestazione di conformità 4.0 (perizia)
- Invio comunicazioni al GSE del piano investimenti
In attesa del Decreto che definirà i termini e le modalità attuative dell’agevolazione.